Il tabagismo, cioè la dipendenza dal fumo di tabacco, rappresenta una delle principali cause di malattie e decessi, che potrebbero essere totalmente prevenibili. Per questo motivo negli ultimi anni sono state fatte tante campagne di sensibilizzazione volte a informare soprattutto la fascia dei più giovani circa i rischi che presenta questa dannosa abitudine. Nonostante ciò, il numero di fumatori attualmente al mondo non tende a diminuire e coloro che riescono a smettere sono solo una piccola percentuale. Infatti, una grande fetta della popolazione sottovaluta ancora i rischi che ha il tabagismo sulla salute fisica e psicologica e non conosce l’impatto che le sigarette hanno sull’ambiente e sulle spese sanitarie.
Sostanze tossiche nel fumo di sigaretta
Il tabacco contiene più di 4000 sostanze tossiche e irritanti, che, attraverso il fumo, penetrano nell’organismo e giorno dopo giorno si accumulano nel corpo. Molte di queste molecole sono cancerogene, quindi promuovono lo sviluppo di tumori. Tra queste si possono citare formaldeide, benzene, idrocarburi aromatici policiclici del catrame o PAH, acetaldeide e differenti metalli, come cromo e cadmio. Inoltre, dalla combustione delle sigarette si crea monossido di carbonio che riduce l’ossigenazione dei tessuti in quanto si lega all’emoglobina; ciò favorisce l’ischemia del miocardio, una situazione molto pericolosa che può sfociare in infarto. Una delle molecole più conosciute presenti nel tabacco è la nicotina che determina un aumento della pressione cardiaca ed è responsabile della dipendenza.
Conseguenze sulla salute fisica del tabagismo
Il tabagismo può essere la causa scatenante di numerose patologie croniche a carico di differenti organi, i più colpiti sono il cuore e il polmone. Qui di seguito le condizioni più comuni a cui si può andare incontro fumando abitualmente sigarette.
Malattie polmonari
Il fumo è molto dannoso per i polmoni, infatti la maggior parte dei fumatori presenta una tosse cronica definita, appunto, “tosse del fumatore”. Questa è causata dalle sostanze irritanti che si depositano nell’apparato respiratorio. Inoltre, si stima che il tabagismo sia la causa principale dello sviluppo di bronchite cronica ed enfisema. La prima si manifesta con un’infiammazione persistente delle vie aeree, che porta a una produzione eccessiva di muco e tosse. L’enfisema, invece, è caratterizzato dalla distruzione degli alveoli polmonari, l’unità funzionale del polmone dove avviene lo scambio gassoso, ciò provoca difficoltà respiratorie gravi. Tali condizioni rientrano nella più ampia categoria della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), una patologia molto debilitante che interferisce con la vita quotidiana del malato e non è risolvibile. I trattamenti che si effettuano in tali circostanze puntano a non far progredire la malattia ma non permettono di ottenere la restitutio ad integrum.
Cancro
Uno degli effetti più noti del tabagismo è il suo stretto legame con il cancro ai polmoni. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il fumo di tabacco è responsabile di circa l’85% dei casi di cancro ai polmoni a livello globale. Ciò è dovuto principalmente ai cancerogeni presenti nelle sigarette che si sedimentano nel tratto respiratorio e portano a mutazioni genetiche delle cellule.
Oltre a ciò, il tabagismo può provocare anche altri tipi di tumore, come quelli della bocca, della gola, dell’esofago, del pancreas e della vescica. Si tratta di condizioni difficili da trattare che presentano tassi di sopravvivenza ridotti, soprattutto se diagnosticati in uno stadio avanzato. La prevenzione e l’abbandono del vizio del fumo diventano essenziali in questo caso per ridurre l’incidenza di queste patologie.
Malattie cardiovascolari
Il tabagismo è il principale fattore di rischio anche per le malattie cardiovascolari, infatti, la nicotina stimola il sistema nervoso centrale che, a sua volta, aumenta temporaneamente la frequenza cardiaca, determinando ipertensione. Inoltre, la combustione induce la produzione di monossido di carbonio che si lega all’emoglobina e riduce la quantità di ossigeno che viene trasportato ai tessuti. Questi due fattori predispongono a infarti e ictus. Il tabagismo aumenta anche il rischio di aterosclerosi e lo sviluppo di placche ateromasiche a livello delle arterie in quanto favorisce l’accumulo di colesterolo nei vasi e incrementa lo stress ossidativo a tale livello. Infine, si stima che l’incidenza delle malattie coronariche sui fumatori è molto maggiore rispetto ai non fumatori.
Indebolimento del sistema immunitario
L’uso cronico di fumo di sigaretta indebolisce anche il sistema immunitario, ciò è stato affermato da differenti studi in cui si è visto che i tabagisti, rispetto ai non fumatori, sono più inclini a sviluppare infezioni, non solo nel tratto respiratorio. Infatti, il fumo influenza sia la risposta immunitaria innata che quella adattiva, alterazioni che permangono per un certo periodo anche dopo che si smette di fumare.
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Dipendenza dal tabagismo
Il tabagismo non altera solo alcuni meccanismi corporei, favorendo lo sviluppo di malattie, ma può minare anche la salute mentale e il benessere psicologico del soggetto. Infatti, il fumo di sigaretta crea dipendenza a causa della nicotina. Quest’ultima modula il rilascio di neurotrasmettitori, primo tra tutti la dopamina, molecola che provoca un’intensa sensazione di piacere e gratificazione. Proprio la nicotina rende complesso liberarsi dal vizio del tabagismo, stando solo 12-24 ore senza fumare, infatti, si manifestano i sintomi dell’astinenza. Si parla di irritabilità, ansia e difficoltà di concentrazione. Per questo quando si decide di smettere di fumare, oltre che una grande motivazione, a volte sono necessari dei trattamenti adeguati, come la terapia sostitutiva a base di nicotina e un supporto psicologico.
Nonostante i fumatori percepiscono una riduzione dello stress dopo aver fumato una sigaretta, questa è un’azione momentanea in quanto a lungo andare il tabagismo può favorire l’esordio di disturbi dell’umore, inducendo lo sviluppo di ansia e depressione.
Fumo passivo: un rischio silenzioso
Il fumo passivo rappresenta una minaccia per la salute di chi non fuma, i più colpiti da tale piaga sono gli individui deboli, come i bambini e gli anziani, che possono sviluppare patologie simili a quelle dei fumatori attivi. Si parla di malattie cardiovascolari, infezioni respiratorie, asma e morte improvvisa del lattante (SIDS).
I bambini esposti al fumo passivo sono più inclini a soffrire di infezioni dell’orecchio medio, bronchite e polmonite ma anche di sviluppare problemi respiratori cronici in età adulta. Proteggere la salute delle persone non fumatrici, specialmente nei luoghi pubblici e nelle abitazioni, è una priorità per ridurre l’incidenza delle malattie correlate al fumo.
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Spese connesse al tabagismo
Il tabagismo non ha solo implicazioni sociali e salutistiche ma impatta anche sulla spesa familiare e sui costi che deve sostenere lo Stato. Infatti, il fumo aumenta di molto l’incidenza di patologie croniche che devono essere trattate attivamente per tutta la vita dell’individuo, aumentando notevolmente la spesa sanitaria. Si stima, inoltre, che i lavoratori fumatori possono gravare maggiormente sulle aziende in quanto hanno probabilità maggiore di ammalarsi e hanno bisogno di pause per fumare. Questa riduzione della produttività si traduce in un impatto negativo sull’economia.
Conseguenze ambientali del tabagismo
Il tabagismo è dannoso anche per l’ambiente, infatti, i mozziconi di sigaretta sono un rifiuto molto pericoloso che spesso non viene smaltito nel modo giusto e può contaminare suolo e acqua, danneggiando la fauna e la flora. La combustione del tabacco, inoltre, rilascia sostanze nocive che contribuiscono all’inquinamento atmosferico. Questo viene incrementato anche dai pesticidi e dai fertilizzanti chimici usati nelle piantagioni di tabacco. Inoltre, la coltivazione di questa pianta non è sostenibile in quanto per aumentare l’estensione dei campi si pratica la deforestazione.
Come affrontare il tabagismo
Sensibilizzare ai rischi e prevenire sono due azioni fondamentali per ridurre il tabagismo, che dovrebbero essere compiute in modo sinergico. Infatti, diffondere i rischi del fumo attivo e passivo può indurre i giovani a non intraprendere questo vizio e ridurre il numero di nuovi fumatori. Parallelamente a ciò ci dovrebbero essere dei programmi che accompagnano i soggetti che decidono di eliminare il tabagismo dalle proprie vite. Infine si dovrebbero incrementare le politiche restrittive, introducendo leggi che limitano la pubblicità delle sigarette, tasse sui prodotti a base di tabacco e divieto di fumare nei luoghi pubblici.
Il tabagismo è un problema complesso e multifattoriale con conseguenze gravi e diffuse. Le implicazioni sulla salute fisica e mentale, l’impatto economico e sociale e i danni ambientali sottolineano l’importanza di profondere un impegno continuo per ridurre la diffusione di questa abitudine. La prevenzione, l’educazione e il sostegno per smettere di fumare sono componenti essenziali per affrontare efficacemente il tabagismo e promuovere una società più sana e consapevole.