
La Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) rappresenta una patologia ad elevato impatto epidemiologico, clinico e sociale. È una patologia in continua evoluzione per quanto riguarda la diagnosi, il monitoraggio e l’approccio terapeutico. Negli ultimi anni, infatti, la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) ha assunto un ruolo centrale nel dibattito clinico e organizzativo all’interno della medicina respiratoria. Le crescenti evidenze sull’impatto sistemico della malattia, unite alla necessità di un approccio integrato tra territorio e ospedale, hanno imposto una revisione dei modelli di presa in carico e gestione della BPCO.
Oggi più che mai, la sua gestione richiede una sinergia efficace tra specialisti, medicina generale e servizi territoriali, con l’obiettivo di ridurre le riacutizzazioni, migliorare la qualità di vita dei pazienti e ottimizzare l’uso delle risorse sanitarie.
Un evento dedicato all’integrazione della cura
Il 24 maggio 2025 si è svolto a San Vitaliano (NA) il corso ECM “Gestione condivisa del paziente BPCO” accreditato presso il Ministero della Salute. L’evento ha riunito pneumologi, internisti, geriatri e medici di medicina generale, per un confronto concreto e aggiornato sulle migliori strategie cliniche per affrontare la cronicità respiratoria.
A coordinare i lavori e a dare struttura scientifica al convegno è stato il Dott. Giuseppe Fiorentino, Direttore UOC Malattie Fisiopatologia e Riabilitazione Respiratoria del PO Monaldi di Napoli, nonché coordinatore delle strutture COVID presso l’Ospedale Cotugno.
Figura di riferimento per la pneumologia ospedaliera italiana, il Dott. Fiorentino ha sottolineato l’importanza di non considerare il paziente BPCO solo in fase acuta, ma di intervenire tempestivamente anche nella fase subclinica, attraverso strategie preventive, riabilitative e di educazione terapeutica.
Nel suo intervento finale ha sintetizzato i “Take Home Messages” in tre direttrici operative:
- Personalizzazione del trattamento farmacologico, secondo il profilo clinico e sociale
- Integrazione strutturata tra specialisti e territorio
- Valutazione continua dell’efficacia clinica, superando il concetto di aderenza passiva
Il convegno ha offerto numerosi spunti per ridefinire l’approccio alla cronicità respiratoria. In questo nuovo scenario, la professionalità della Dott.ssa Ginevra Del Giudice, unita a un approccio clinico orientato alla multidisciplinarietà, si conferma un elemento centrale nella costruzione di modelli organizzativi più efficaci, umani e scientificamente fondati.
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Gestione BPCO: un nuovo paradigma per la gestione del paziente respiratorio cronico
L’evento ha posto al centro la domanda: è oggi realmente raggiungibile la stabilità clinica nella BPCO? La risposta è emersa con chiarezza: sì. Questo però a condizione che la cura sia concepita non come un singolo atto prescrittivo, bensì come un percorso terapeutico condiviso, modulato su base fenotipica, funzionale e sociale.
Uno dei temi di maggiore rilevanza è stato l’aggiornamento delle Linee Guida GOLD 2025, che hanno ridefinito i criteri per l’uso delle terapie inalatorie, distinguendo con maggiore precisione i ruoli delle combinazioni:
- LAMA-LABA nei pazienti con limitazione persistente del flusso e sintomi refrattari,
- LABA-ICS nei fenotipi eosinofilici o con sovrapposizione asmatica,
- Tripla terapia (LAMA-LABA-ICS) nei soggetti con esacerbazioni frequenti e sintomi severi, in assenza di controindicazioni.
È in questo contesto che si è distinto l’intervento della Dott.ssa Ginevra Del Giudice, specialista in Pneumologia dell’ASL Napoli 3 Sud, la quale ha illustrato con approccio rigoroso e basato sull’evidenza una domanda spesso sottovalutata: le triplici combinazioni sono tutte uguali?
La voce della clinica: l’intervento della Dott.ssa Ginevra Del Giudice
Attraverso una disamina comparativa dei principali studi clinici randomizzati e dei real-world data, la Dott.ssa Del Giudice ha evidenziato che non tutte le formulazioni tripliche offrono gli stessi risultati in termini di efficacia sulla riduzione delle riacutizzazioni, impatto sulla funzione respiratoria e miglioramento della qualità di vita.
La sua relazione ha messo in luce l’importanza di personalizzare il trattamento farmacologico, considerando parametri oggi imprescindibili e che non possono essere non considerati.
Grazie alla sua solida esperienza clinica sul territorio e alla capacità di coniugare visione specialistica e accesso quotidiano ai bisogni dei pazienti cronici, la Dott.ssa Del Giudice rappresenta un riferimento qualificato nella rete della pneumologia campana. La sua attività si distingue per una profonda conoscenza dei protocolli terapeutici, una sensibilità clinica maturata sul campo, e un costante impegno nella formazione e nella divulgazione medico-scientifica.

Dal trattamento farmacologico alla governance clinico-organizzativa
Altro nodo cruciale discusso è stato il tema dell’ossigenoterapia domiciliare a lungo termine, su cui il Dott. Antonio Di Sorbo ha aperto un dibattito tecnico sulle differenze tra sistemi liquidi e concentratori. Si è concordato che la scelta del dispositivo non può prescindere da una valutazione funzionale e logistica attenta. La collaborazione tra pneumologo, MMG e servizi domiciliari è fondamentale per prevenire disservizi e peggioramenti evitabili.
Terapia domiciliare e ruolo del medico di medicina generale
Ulteriore punto di discussione è stato il confronto tra ossigenoterapia liquida e concentrata, con riflessioni sul comfort del paziente e sulla logistica di erogazione domiciliare. Anche in questo ambito, l’importanza di una comunicazione efficace tra specialisti e medici di medicina generale è stata sottolineata come condizione necessaria per evitare discontinuità e duplicazioni nel percorso terapeutico.
Il Dott. Luigi Sparano, Segretario Provinciale FIMMG Napoli, ha evidenziato come il MMG rappresenti un perno centrale nel monitoraggio dei pazienti BPCO, soprattutto nei momenti di instabilità clinica o di esacerbazione.
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Verso una medicina respiratoria integrata
La sessione interattiva e la tavola rotonda finale, cui la Dott.ssa Del Giudice ha partecipato insieme a esperti di rilievo nazionale, hanno mostrato come la gestione della BPCO oggi richieda un cambiamento culturale. Da una medicina episodica a un modello proattivo, integrato e orientato alla prevenzione delle riacutizzazioni.
La tavola rotonda interdisciplinare e la discussione hanno infine permesso di sottolineare un concetto essenziale: la BPCO non può più essere gestita in compartimenti stagni. Serve una regia clinica integrata, fondata su:
- Percorsi diagnostico-terapeutici condivisi (PDTA)
- Strumenti digitali di monitoraggio e telemedicina
- Piani personalizzati di follow-up, con attivazione precoce di supporti domiciliari e riabilitativi
In quest’ottica, la professionalità e l’esperienza clinica della Dott.ssa Del Giudice rappresentano un punto di riferimento non solo per i pazienti, ma anche per colleghi e operatori sanitari che ogni giorno si confrontano con la complessità delle patologie respiratorie croniche.