
L’edema polmonare è una condizione medica grave caratterizzata dall’accumulo di liquidi nei polmoni. Ciò compromette i normali scambi gassosi che avvengono a livello alveolare, provocando difficoltà respiratorie. L’edema polmonare è spesso il segnale di un problema più grave ed è considerato una vera e propria emergenza medica che richiede un intervento immediato. Infatti, una delle cause che portano a edema polmonare è rappresentata dalle malattie cardiache, ma la problematica può esordire anche in seguito a traumi o alla complicanza di infezioni. Data la gravità della condizione è bene imparare a riconoscere i sintomi dell’edema polmonare così da potersi rivolgere prontamente a uno pneumologo, che può fare diagnosi e prescrivere un trattamento adeguato che porti alla risoluzione di tale emergenza.
Tipologie di edema polmonare
Il polmone è l’organo deputato agli scambi gassosi che avvengono negli alveoli, l’unità funzionale di quest’organo. L’edema polmonare si presenta quando a tale livello si registra un accumulo di liquidi che rende difficoltosa l’ossigenazione del sangue.
L’edema polmonare può essere classificato in due grandi categorie: edema polmonare cardiogeno e non cardiogeno. La differenza tra queste due forme è rappresentata dalla causa che porta all’accumulo di liquido nei polmoni.
Edema polmonare cardiogeno
L’edema polmonare cardiogeno è la conseguenza di un problema cardiaco. Si verifica quando il cuore non è in grado di pompare il sangue in modo efficace, ciò ne causa il ristagno nei vasi sanguigni polmonari. Tale alterazione, a sua volta, determina un aumento della pressione a livello dei capillari e porta alla fuoriuscita di liquidi.
Le principali patologie cardiache che possono creare edema polmonare sono:
- insufficienza cardiaca congestizia, rappresenta la causa più comune di tale disturbo, infatti si manifesta quando il cuore si indebolisce e non riesce a pompare abbastanza sangue per soddisfare le richieste dell’organismo.
- Infarto miocardico, una necrosi del tessuto miocardico dovuta a una mancata irrorazione dell’organo. Anche in questo caso il cuore non riesce a pompare sangue in periferia provocando un aumento della pressione nei vasi polmonari.
- Valvulopatie, alterazioni delle valvole cardiache, come la stenosi mitralica, che possono rendere meno efficiente il pompaggio del sangue da parte dell’organo.
- Scompenso cardiaco, dovuto a una modificazione del ritmo sinusale che determina una difficoltosa ossigenazione dei vari organi, compresi i polmoni.
Edema polmonare non cardiogeno
L’edema polmonare non cardiogeno non è causato da problemi cardiaci ma dipende da condizioni che danneggiano la membrana alveolo-capillare, ciò permette ai liquidi di penetrare nei polmoni senza che vi sia un aumento della pressione sanguigna. Si tratta di una condizione meno comune dell’edema polmonare cardiogeno ma altrettanto grave. Tale situazione spesso è conseguente a:
- sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), una grave condizione infiammatoria causata da infezioni polmonari, traumi o inalazione di sostanze tossiche.
- Infezioni polmonari gravi, come polmoniti.
- Alta quota, sopra i 2400 metri o quando non ci si acclimata man mano all’altezza si può assistere alla comparsa di edema polmonare. Ciò è causato dalla ridotta pressione dell’ossigeno nell’aria che si respira.
- Inalazione di sostanze tossiche, come l’ammoniaca o il cloro, che possono danneggiare i polmoni e provocare edema.
- Lesioni polmonari acute, ad esempio traumi toracici conseguenti a una caduta o a un incidente
Sintomi dell’edema polmonare
I sintomi dell’edema polmonare variano a seconda della gravità della condizione. Quelli comuni presenti nella maggior parte dei malati sono:
- dispnea, cioè difficoltà respiratoria. Rappresenta una delle prime avvisaglie dell’edema polmonare. Può manifestarsi in seguito a uno sforzo o essere sempre presente, anche a riposo.
- Tosse con espettorato schiumoso, ciò accade quando il liquido nei polmoni si mescola all’aria, a volte possono esserci anche tracce di sangue.
- Respiro rapido e affannoso accompagnato da rumori, come rantoli o crepitii, durante l’immissione e l’espulsione di aria.
- Cianosi alla quale si può assistere quando labbra e unghie assumono un colore bluastro, è dovuta alla cattiva ossigenazione dei tessuti periferici.
- Palpitazione e tachicardia, il cuore batte più rapidamente cercando di compensare la carenza di ossigeno.
- Affaticamento e stanchezza dovute alla ridotta capacità dei polmoni di scambiare i gas.
Sintomi associati all’edema polmonare acuto
L’edema polmonare acuto è una forma improvvisa e grave della condizione, che richiede un trattamento immediato. Si manifesta improvvisamente con respiro affannoso, sensazione di soffocamento, oppressione della cassa toracica, cianosi, bassa saturazione di ossigeno e sudorazione eccessiva.
Sintomi nei casi cronici
Nei casi cronici di edema polmonare i sintomi possono essere meno intensi e manifestarsi gradualmente. All’esordio ci possono essere brevi episodi di dispnea che peggiorano con il passare del tempo, specialmente durante l’attività fisica o quando si è sdraiati. In queste circostanze la condizione può essere confusa con altre malattie respiratorie croniche.
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Meccanismi fisiopatologici dell’edema polmonare
L’edema polmonare può presentarsi con specifici meccanismi fisiopatologici, i principali sono tre. Nel primo caso si parla di una disregolazione del sistema alveolo-capillare dovuta a processi infiammatori. Il secondo meccanismo è causato dall’alterazione delle forze di Starling che teorizzano i principi con cui i liquidi vengono trattenuti nei capillari. Quindi, una modificazione della pressione o di altri parametri induce i fluidi presenti nei piccoli vasi sanguigni a riversarsi all’esterno. Infine, l’ultimo meccanismo fisiologico che può determinare edema polmonare è legato a cause che non seguono nessuno dei precedenti meccanismi. In tale ambito si colloca l’edema polmonare che si verifica in alta quota.
Diagnosi
La diagnosi dell’edema polmonare si basa su una combinazione di esami fisici, anamnesi e test diagnostici. Il medico, dapprima, ripercorre la storia clinica del paziente informandosi sulle malattie passate e quelle in atto, inoltre indagherà anche sul suo stile di vita. Nell’esame fisico lo specialista rileverà suoni respiratori anomali, come i rantoli, che indicano la presenza di liquidi nei polmoni. Per avere un’elevata certezza diagnostica spesso vengono richiesti anche degli esami strumentali. Tra questi si possono citare:
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- radiografia del torace, che mostra la presenza di liquido nei polmoni e, qualora le cause dell’edema siano cardiogene, anche un ingrossamento cardiaco.
- Elettrocardiogramma, un esame che consente di valutare le alterazioni del battito cardiaco, infatti si usa per individuare prontamente un infarto miocardico o una fibrillazione atriale. Si esegue quando si ha il dubbio che la problematica sia conseguente a una malattia cardiaca.
- Ecocardiogramma, consente di indagare sulla funzionalità del cuore e permette di identificare problemi valvolari.
- Emogasanalisi, consta di un prelievo di sangue arterioso in cui si possono stimare la quantità di ossigeno e anidride carbonica. Ciò permette di capire se i polmoni funzionano bene o meno.
- Cateterismo polmonare, si effettua introducendo un catetere che ha all’estremità un palloncino all’interno dell’arteria polmonare, in questo modo si può misurare la pressione a tale livello per capire se è l’alterazione di questo parametro a determinare l’accumulo di liquido negli alveoli.
Trattamento dell’edema polmonare
Il trattamento dell’edema polmonare dipende dalla causa sottostante al problema e anche dalla gravità della condizione. Gli obiettivi principali della cura sono ridurre l’accumulo di liquidi nei polmoni, migliorare la respirazione e risolvere ciò che ha determinato tale alterazione.
In caso di edema polmonare acuto, è fondamentale intervenire rapidamente per ripristinare la respirazione normale. Le misure di emergenza includono: ossigenoterapia, che migliora la saturazione di ossigeno nel sangue, ventilazione assistita che attenua i sintomi, utilizzo di farmaci diuretici che favoriscono l’allontanamento dei liquidi in eccesso e l’uso di medicinali che migliorano la funzionalità cardiaca, come vasodilatatori o inotropi, da usare se il problema è cardiogeno.
Una volta stabilizzata la condizione acuta, il trattamento a lungo termine si concentra sulla gestione della causa sottostante all’edema polmonare. Ad esempio, nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica, il trattamento può includere, oltre che farmaci come ACE-inibitori, beta-bloccanti e diuretici, anche modifiche dello stile di vita, come aumento dell’esercizio fisico e una dieta a basso contenuto di sodio.
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Prevenzione
La prevenzione dell’edema polmonare è complessa in quanto è difficile prevedere l’esordio di tale condizione. Qualora il soggetto soffra di malattie cardiache, però, un regolare stile di vita contribuisce a tenere sotto controllo la problematica.
Da tale punto di vista è importante contrastare la sedentarietà muovendosi almeno 30 minuti al giorno facendo lunghe passeggiate. Anche la dieta può contribuire a preservare la salute del cuore, in questo caso occorre ridurre il sale. Non bisogna solo limitarne l’aggiunta ma selezionare anche alimenti che ne contengono naturalmente poco, quindi evitare cibi in scatola o conservati. Oltre a ciò, è bene tenere sotto controllo il colesterolo riducendo gli alimenti grassi e introducendo nella propria routine frutta e verdura di stagione e cereali integrali. Sarebbe importante anche smettere di fumare e limitare il consumo di alcol.