Le apnee del sonno rappresentano un disturbo che colpisce una larga fetta della popolazione italiana: si parla di 30 milioni di persone. Si tratta di una condizione che può portare a importanti conseguenze sulla salute. Le apnee del sonno, infatti, oltre a compromettere la qualità del riposo, possono favorire lo sviluppo di malattie croniche, in particolare disturbi cardiovascolari, metabolici e psicologici. Comprendere la natura delle apnee del sonno, diagnosticarle correttamente, anche con l’utilizzo di esami specifici, come la polisonnografia, è fondamentale per migliorare la qualità della vita di chi ne soffre.
Cosa sono le apnee del sonno
Le apnee del sonno sono delle condizioni mediche che determinano interruzioni momentanee del respiro durante il sonno. Il paziente può smettere di respirare per pochi secondi ma anche per differenti minuti. Ciò riduce l’apporto di ossigeno ai tessuti e interrompe il ciclo del sonno, portando a conseguenze acute e croniche.
Tipologie di apnee del sonno
Si parla di apnee del sonno in quanto questa patologia può manifestarsi con differenti modalità. Le principali tipologie sono:
- Apnea ostruttiva del sonno, anche detta OSA, è la forma più comune della problematica. È causata dal collasso parziale o totale delle vie respiratorie superiori.
- Apnea centrale del sonno si verifica quando il cervello non invia segnali corretti ai muscoli responsabili della respirazione.
- Apnea del sonno complessa o mista è una combinazione delle precedenti, quindi, è dovuta sia a ostruzioni fisiche che impediscono il passaggio di aria ma anche ad alterazioni a livello centrale. Rappresenta la condizione più complessa da trattare.
Sintomi delle apnee del sonno
Molti dei sintomi delle apnee del sonno possono passare inosservati a chi ne soffre, poiché si manifestano principalmente durante la notte. Spesso è il partner di chi lamenta il disturbo a riferire al medico durante l’anamnesi i comportamenti del paziente. Infatti, di frequente le apnee del sonno si presentano con:
- Russamento forte e persistente, caratteristico delle apnee ostruttive.
- Pause respiratorie durante il sonno, chi dorme vicino al soggetto affetto da apnee del sonno si accorge che questo, occasionalmente, smette di respirare
- Risvegli improvvisi con sensazione di soffocamento o di mancanza d’aria.
A questi sintomi se ne possono aggiungere ulteriori che si manifestano durante la giornata e, spesso, non vengono collegati alle apnee del sonno, si parla di:
- Sonnolenza diurna e stanchezza causate da un riposo frammentato che non ristora corpo e mente.
- Mal di testa mattutini dovuti a una non corretta ossigenazione notturna dei tessuti.
- Difficoltà di concentrazione e sbalzi d’umore, ma anche alterate capacità cognitive, irritabilità e difficoltà di memoria.
Conseguenze a lungo termine
Se le apnee notturne non vengono trattate potrebbero favorire, a lungo termine, lo sviluppo di alcune patologie. Si parla principalmente di malattie cardiovascolari come aritmie, infarti e ictus. Infatti, la privazione di ossigeno spinge il cuore a pompare più sangue in periferia con un conseguente aumento della pressione. Se questa condizione diventa cronica la possibilità di ammalarsi di patologie cardiache aumenta.
I soggetti che soffrono contemporaneamente di diabete di tipo 2 e apnee notturne, invece, possono assistere a delle complicanze della patologia, nello specifico si può registrare un aumento dei danni micro e macro vascolari e un peggioramento del controllo glicemico.
Oltre a ciò, i disturbi del sonno possono determinare l’esordio di depressione e ansia che, a loro volta determinano un’alterazione delle interazioni sociali e lavorative che portano a un peggioramento della qualità della vita.
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Cause delle apnee del sonno
Ogni tipologia di apnea del sonno è legata a una causa differente. Vale la pena analizzare ogni condizione singolarmente per capire come poter prevenire e trattare il problema.
Apnea ostruttiva del sonno
Si stima che le apnee ostruttive del sonno si manifestano principalmente in soggetti con età avanzata di sesso maschile. L’esordio della patologia, inoltre, è spesso collegato a fattori fisici che possono alterare l’integrità delle vie aeree superiori. Nello specifico si parla di:
- Obesità, infatti l’eccesso di tessuto adiposo a livello di collo e addome può comprimere le vie respiratorie, rendendo difficile l’immissione dell’aria nei polmoni, soprattutto quando si è in posizione supina. Molto spesso coloro che hanno un Indice di Massa Corporea (IMC) maggiore di 30 e una circonferenza del collo maggiore di 41 cm nelle donne e di 43 cm nell’uomo possono soffrire di tale disturbo.
- Alterata anatomia delle vie respiratorie. Le apnee del sonno ostruttive si verificano più di frequente negli individui che hanno un’anomala conformazione della lingua, presentano l’ingrossamento delle tonsille o hanno dei tessuti che possono in parte o totalmente bloccare il passaggio dell’aria.
Un altro fattore che determina la comparsa dell’apnea ostruttiva del sonno può essere il consumo abituale di alcol e sedativi, due sostanze che rilassano i muscoli della gola, per questo motivo aumentano le probabilità di un collasso delle vie aeree durante il riposo notturno.
Apnea centrale del sonno
L’apnea centrale del sonno è legata a condizioni che determinano alterazioni a livello centrale. Da tale punto di vista si parla di patologie neurologiche, come ictus o sclerosi laterale amiotrofica (SLA), che causano una perdita di funzionalità nel Sistema Nervoso Centrale (SNC) e un conseguente malfunzionamento dei muscoli periferici, come quelli respiratori. Quest’apnea si può manifestare anche in concomitanza di un’insufficienza cardiaca congestizia, in questi casi il cervello riceve una minore ossigenazione e di conseguenza si possono registrare dei problemi a livello respiratorio. Infine, anche i farmaci, come gli oppioidi, possono favorire le apnee del sonno.
Diagnosi delle apnee del sonno
All’atto della diagnosi delle apnee del sonno lo specialista oltre che fare l’anamnesi e informarsi dei suoi sintomi può richiedere degli esami specifici o procedere con alcune valutazioni. Tra queste ultime si possono citare questionari di autovalutazione con i quali è possibile valutare alcuni parametri, come il questionario Epworth che riesce a stimare la sonnolenza diurna.
Uno degli esami chiave per la diagnosi delle apnee del sonno è la polisonnografia con la quale si possono registrare alcuni parametri durante il riposo notturno. Si parla di respiro, battito cardiaco, saturazione di ossigeno, attività cerebrale e movimenti del corpo (questi due solo nel caso di polisonnografia completa), in particolare delle gambe e degli arti. In questo modo è possibile identificare il numero e la frequenza delle apnee, la presenza di ipossiemia e altre modifiche rilevanti che possono giustificare la presenza di questa alterazione e la sua tipologia.
La polisonnografia è l’esame gold standard per la diagnosi delle apnee notturne.
La polisonnografia si può eseguire in un laboratorio o direttamente a domicilio del paziente. Quest’ultima condizione in accoppiata al montaggio direttamente a casa risulta preferibile. Questa infatti garantisce una maggiore affidabilità e qualita dell’esame e una condizione di sonno simile a quelle di ogni notte, in un ambiente familiare e privo di disturbi esterni.
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Trattamenti per le apnee del sonno
Il trattamento delle apnee del sonno varia a seconda della gravità della condizione e della causa sottostante. In presenza di tali patologie il medico chiederà al paziente un cambiamento dello stile di vita soprattutto se la condizione è ostruttiva. Il soggetto che ne soffre deve perdere peso per limitare la pressione dell’adipe sul collo, in taluni casi dormire su un fianco invece che supino e fare esercizi specifici per evitare il collasso parziale delle vie respiratorie superiori. Oltre a ciò, è anche importante limitare l’uso di alcol e sedativi che peggiorano l’apnea.
Parallelamente a questo tra i principali trattamenti troviamo:
- Dispositivo CPAP (Continuous Positive Airway Pressure) che consta di una maschera che copre naso e bocca e deve essere indossata durante il sonno. La sua funzione è quella di favorire un flusso d’aria continuo, in questo modo si mantengono pervie le vie aeree. Lo svantaggio è che si tratta di un’apparecchiatura invasiva che potrebbe non essere tollerata dal paziente.
- Usare dispositivi orali che aiutano a mantenere la mandibola in posizione avanzata, in tal modo si migliora la respirazione. Questi sono indicati per apnee del sonno lievi o moderate in pazienti che non sopportano il CPAP.
- Eseguire una terapia chirurgica, in casi specifici e selezionati. Le soluzioni sono differenti e da selezionare in base alle necessità. Ci si può sottoporre a Uvulopalatofaringoplastica (UPPP) che consente di rimuovere i tessuti in eccesso nella gola per ampliare le vie respiratorie. Oppure si può eseguire un avanzamento mandibolare, o fare degli impianti nel palato molle che lo irrigidiscono diminuendo il collasso delle vie respiratorie.
- Eseguire una stimolazione del nervo ipoglosso, ciò si effettua esclusivamente in determinati pazienti. In tal caso si procede con l’installazione di un dispositivo che stimola tale area per mantenere attiva la muscolatura delle vie aeree.
Le apnee del sonno rappresentano un disturbo complesso che, se non adeguatamente trattato, può compromettere la salute generale e la qualità della vita del paziente. La diagnosi precoce e la gestione appropriata sono fondamentali per prevenire complicazioni a lungo termine. Grazie ai progressi fatti dalla scienza oggi è possibile trattare efficacemente la maggior parte dei casi, permettendo a chi soffre di apnee del sonno di ritrovare un riposo ottimale.